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dai GIORNALI di OGGIIl presidente di Confindustria apre alla proposta del Pd di aumentare le tutele a tutti: "Ora si dà tutto alle pensioni e nulla a sussidi disoccupazione" 2009-01-30 |
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito http://www.repubblica.it/2009-01-31 Il presidente di Confindustria apre alla proposta del Pd di aumentare le tutele a tutti: "Ora si dà tutto alle pensioni e nulla a sussidi disoccupazione" Marcegaglia: "Cambiare il welfare e contratto unico giovani e anziani" La crisi deve essere l'occasione per un ripensamento del modo di fare impresa e dello stato sociale al nostro inviato ELENA POLIDORI Marcegaglia: "Cambiare il welfare e contratto unico giovani e anziani" Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia DAVOS - "La crisi economica deve essere una occasione per ripensarci tutti, per supplire alla cronica mancanza di meritocrazia, per far sì che il mercato del lavoro si apra ai giovani e alle donne", dichiara Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, in un appassionato discorso tenuto a Davos, durante un breakfast tutto dedicato all'Italia. "Bisogna favorire il ricambio generazionale". Al termine, sorseggiando un caffè, c'è modo di rivolgerle qualche domanda. Presidente, non c'è una contraddizione tra questa necessità e le reiterate richieste di innalzare l'età pensionabile? Insomma: come si fa a parlare di riforma delle pensioni - l'ultimo, ieri, il ministro Tremonti - con i vecchi sempre inchiodati al lavoro e i giovani ai margini? "Questo è vero. Ma non è che se la gente va in pensione prima, i giovani automaticamente vanno al lavoro". Però se i posti esistenti sono tutti occupati a vita... "Per questo dico che la crisi deve essere un'occasione di ripensamento per tutti noi. Del modo di fare impresa, per esempio. Ma anche del welfare". Restiamo al welfare. Come si risolve il dilemma? "Dobbiamo rifletterci sopra. Abbiamo un sistema che passa tutto per le pensioni, senza dare un euro per i sussidi di disoccupazione ai giovani e alle donne che fanno figli. E' mai possibile? Tutto il nostro welfare è pensato per un lavoro a tempo indeterminato, maschile e in aziende che non cambiamo mai". Già. Ma allora, come si concilia la voglia di mettere continuamente mano all'età pensionabile quando i giovani restano a spasso e tutti i posti di comando sono presi per sempre? "Per esempio eliminando la divisione tra i lavoratori anziani, di fatto stabili e inamovibili e i giovani precari. Naturalmente non si tratta di rendere i licenziamenti più facili. Né si può mandare a casa chi ha lavorato tutta la vita senza un reddito mensile". Qual è la soluzione, allora? "Una idea è di studiare un contratto unico. Qualcosa del genere la sta pensando il Pd. Si tratta di prevedere meno tutele all'inizio di un percorso lavorativo per poi aumentarle progressivamente. In questa maniera si evita l'attuale, netta segmentazione tra anziani e giovani". Basterà a colmare il divario generazionale? "Io so solo che bisogna cominciare a parlare di queste cose approfittando proprio dell'occasione che ci viene dalla crisi. Non sono l'unica a pensarla così. Sentito cosa ha detto Alessandro Profumo, durante la colazione?". Sostiene che andrà in pensione presto, magari anche prima dei 60 anni. "Ma ha anche aggiunto che bisogna delineare i percorsi di carriera per dare più spazio ai giovani e contemporaneamente utilizzare i lavoratori più anziani in altre posizioni. Ecco, questo è un modo per cominciare a gestire il fattore generazionale". Anche Corrado Passera, nella colazione, ha criticato l'attuale sistema delle carriere, tutto basato sull'anzianità. "Appunto. E allora torniamo alla questione di fondo: in Italia c'è un deficit di meritocrazia. I giovani e le donne, specie quelle con i figli, sono ai margini". Lei si è autocitata come raro esempio di donna al potere, durante il suo intervento. "E ho pure spiegato che ero imbarazzata a farlo, ma è così, purtroppo. Bisogna cambiare questo stato di cose". Perciò, nuovo welfare e contratto unico? "E' una idea, una strada possibile. In Italia il tasso di occupazione dei giovani è tra i più bassi d'Europa, anche se i giovani talenti ci sono, nonostante le nostre scuole sono quelle che sono, specie al Sud. Perché non vengono sostenuti? Penso sia ora di cambiare le cose. E credo sinceramente che proprio la crisi sia l'occasione giusta per un ripensamento globale". Gli economisti prevedono che la recessione costringerà tante persone a ritrovarsi a spasso. "Appunto per questo dovranno ripensarsi. Dovremo ripensarci. Sono convinta che alla fine, pur trattandosi di un percorso doloroso, soprattutto in Italia ci sarà un grande cambiamento anche di carattere culturale". (31 gennaio 2009)
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito http://www.unita.it2009-01-30
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito http://www.ilsole24ore.com2009-01-29 Convegno Confindustria: Italia è un Paese per Giovani
Marcegaglia rilancia l'ipotesi di contratto unico per i giovani 29 gennaio 2009 Il documento di Confindustria Bisogna "sfruttare la crisi per riconvertire il sistema e dare più potere ai giovani". Per questo bisogna evitare nel lavoro "la divisione per i lavoratori anziani di fatto stabili e irremovibili e i giovani che invece sono precari". E questo potrebbe essere realizzato "non con licenziamenti più facili, ma studiando un contratto unico, come sta ora ipotizzando il Pd, che preveda inizialmente meno tutele e poi progressivamente un loro aumento, evitando così l'attuale segmentazione troppo netta tra anziani e giovani". Una soluzione al divario generazionale nel mondo del lavoro viene così avanzata dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, durante il World Economic Forum di Davos, al quale partecipano anche banchieri (Profumo di UniCredit, Passera) e imprenditori (Galateri di Telecom, Moretti Polegato di Geox, James Murdoch di Sky Italia, Robert Polet di Gucci) per una colazione di lavoro sull'interrogativo: "L'Italia non è un paese per giovani?". Nel suo intervento la presidente di Confindustria ha affrontato tutti i nodi sul tappeto, partendo da un'analisi che vede una scarsa presenza dei giovani nel mondo sia economico, sia politico, e che richiede interventi dall'educazione, al lavoro.
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per l'articolo completo vai al sito 2009-01-28 http://www.avvenire.it http://www.lastampa.it/redazione/default.asp http://www.italysoft.com/news/famiglia-cristiana.html http://www.italysoft.com/news/il-punto-informatico.html
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